mercoledì 26 dicembre 2018

The abandoned garden


Può succedere che anche un parco sia quasi abbandonato, poco curato, comunque precluso al libero accesso. Ma però come succede di solito basta scavalcare una recinzione peraltro già divelta, abbattuta. E si riesce a scattare in solitaria senza essere disturbati. ... anche in orari in cui la luce è bleah... in pieno giorno, lontano dall'alba e dal tramonto .... ma se è novembre e sei dalle mie parti le ombre non sono così marcanti e si può godere di effetto diffusore naturale...

domenica 23 dicembre 2018

Abbandonati per strada


Capita a volte che stai andando a fotografare un luogo abbandonato e durante il tuo viaggio, lungo la strada ne scopri degli altri e quindi ti viene la tentazione di fermare la macchina e di scattare almeno una foto da fuori. E' successo anche l'ultima volta che sono andato a fotografare un posto abbandonato. Ho trovato un cinema abbandonato, ed un palazzo ormai quasi completamente sommerso dall'erba.

sabato 24 novembre 2018

Note di malinconia alla casa delle favole


Questo è il set di cui vi avevo accennato nel post precedente. Lo scorso anno avevo realizzato in questo posto alcune foto di un set che avevo intitolato "La casa della Sposa". Quest'anno grazie all'idea della modella Simonetta, siamo tornati nello stesso luogo per dare vita a questi scatti dall'aurea un po' gotica e che hanno per protagonista una violinista.


domenica 18 novembre 2018

Villa Boccaccini: visto solo un pezzo della villa a pezzi


Era da un po' che non andavo a visitare posti abbandonati. A parte avere fatto uno shooting domenica scorsa in un posto che già avevo visto e di cui vedrete le foto prossimamente ... Ho pensato di riprendere con un classicone, ormai ridotto a rudere immerso nella campagna. Non troppo lontano, non troppo difficile da raggiungere. Una cosa tranquilla insomma. Fatto sta che della villa in oggetto alla fine non sono riuscito a vedere granché e adesso vi spiego....   La villa è Villa Boccaccini, scelta per il film "La casa dalle finestre che ridono" di Pupi Avati, datato 1976. Già allora, da quello che ho letto e da quello che si vede nel film non era in buone condizioni e fu scelta proprio perché già allora era circondata da un alone di mistero. Si portava dietro storie di maledizioni ed apparizioni di fantasmi. Oggi rimane ben poco da vedere perché della villa originaria restano in piedi, tra una boscaglia sempre più folta che sta prendendo il sopravvento, solo i muri perimetrali. Però ho voluto andarla vedere perché l'horror di Pupi Avati mi era piaciuto tantissimo. 

lunedì 9 luglio 2018

La fabbrica chiusa da trent'anni


Se cercate informazioni in internet su questa vecchia fabbrica, non ne troverete praticamente nessuna. E' una fabbrica chiusa più o meno da trent'anni. Da prima dell'avvento di internet dei social e dei quotidiani on line che avrebbero potuto lasciarci traccia di fallimenti e proteste sindacali. Qui invece non siamo riusciti a trovare nulla. Sarebbe bello andare in cerca di testimonianze di racconti di vita vissuta tra queste mura. Sarebbe bello avere anche il tempo di farlo. Chissà... Tanti capannoni di cui vedremo, magari metterò le foto ... sono stati oggetto di bonifica dall'amianto e adesso rimangono lì spogli più che mai con l'erba che sboccia da pavimento. 


venerdì 29 giugno 2018

The Gothic House


Nei giorno scorsi sono ritornato in una villa in cui ero stato quest'anno per una esplorazione e l'ho trovata un luogo adatto per scattare queste foto con abito gotico. La vegetazione era molto abbondante ed è stato impegnativo farsi largo in mezzo all'erba e ai rovi per entrare. Abbiamo potuto scattare le foto in tranquillità. Era una giornata di sole intenso e quindi all'esterno, di primo pomeriggio le ombre rendevano difficile scattare e quindi dopo alcuni scatti davanti alla villa abbiamo sfruttato l'interno, il piano terreno dove si trova questo stupendo caminetto e le cantine nel piano seminterrato. 

mercoledì 20 giugno 2018

Ritorno alla chiesetta


C'eravamo già stati lo scorso anno ed abbiamo deciso di tornarci anche quest'anno sperando di trovarla circondata dal grano ed invece c'era sì del grano ma anche del mais. Però abbiamo realizzato lo stesso alcune foto. 

mercoledì 30 maggio 2018

Sirma - La fabbrica con lo yacht


La Sirma di Marghera è abbandonata da dieci anni ormai. Al suo interno non si trova quasi più nulla. Ci siamo stati alcune settimane fa e a dire il vero non abbiamo visto tutto il sito che è molto grande. E poi eravamo solo in due e questo posto mi incuteva parecchia soggezione. Qui si fabbricavano mattoni in materiale refrattario da utilizzare per la costruzione di altoforni.


martedì 1 maggio 2018

Il Rosso e il Nero


Tornati a Villa Miari, per un set con due modelle in abito attillato. La destinazione iniziale era un'altra, poi abbiamo rimediato per questo luogo molto bello. Soprattutto tranquillo.  Era anche la prima volta che scattavo con una delle due modelle. Esperienza interessante, per capire, per provare. Ringrazio l'amico Ivano e le modelle Laura e Tatiana per l'opportunità.

domenica 29 aprile 2018

Il porto vecchio: passeggiata nella storia di Trieste


Trieste città di mare, di vento,  dei poeti, della ferriera e della sopraelevata, di navi, di camion e del porto vecchio... ed è qui che ci addentriamo e un po' ci perdiamo. Dentro a questo patrimonio architettonico dove vecchi magazzini ed hangar non sono più utilizzati, perché tutto il traffico di merci di quello che è ancora oggi il primo porto d'Italia, si è spostato in una nuova area della città. Così sono rimaste queste strutture dallo stile che ricorda e ti trasporta quasi, nelle vecchie città industriali dell'Inghilterra.
Il porto vecchio venne reso porto franco nel 1719 da Carlo VI d'Asburgo e poi ampliato da Maria Teresa d'Austria. Nel 1857 venne costruita la ferrovia Trieste - Vienna e nel 1863 il governo di Vienna decise di bandiere un concorso per la realizzazione di un nuovo porto.

giovedì 19 aprile 2018

Il cimitero quasi abbandonato


Quando sono passato per la strada e l'ho notato, sinceramente mi era sembrato un cimitero abbandonato. In realtà è ben curato dal Comune, c'è la ghiaia ben distesa tra le tombe e non ci sono le erbacce tipiche invece di tanti cimiteri delle nostre zone. Però quello che si nota è che le tombe di famiglia sono veramente vecchie e malridotte. Croci di marmo spezzate, porte di ferro arrugginite, in certi casi staccate e appoggiate in qualche maniera, intonaci sgretolati. Girando tra le tombe abbiamo notato che le ultime tumulazioni risalgono alla fine degli anni '70. Poi probabilmente il comune ha scelto di non seppellire più i defunti in questo luogo, che tuttavia è aperto e qualche anziano famigliare si reca ancora a portare qualche fiore alla domenica.

mercoledì 18 aprile 2018

La grande villa dalle tante vite


Capitiamo qui e a fare strada è il mio compagno di avventura Fabio. Io dietro con la macchina. Appena ci arriviamo davanti però la riconosco subito e mi ricordo di averla aggiunta io alla nostra mappa condivisa dei luoghi abbandonati. Tante bandierine e simboletti che diventano sempre più fitti mano a mano che passa il tempo e scopriamo nuove probabili mete. 

lunedì 2 aprile 2018

Il grande ospedale abbandonato


Alle porte di Milano c'è questo grande complesso ospedaliero abbandonato da alcuni anni. Come avviene spesso si è optato anche in questo caso per la costruzione ex novo di un nuovo nosocomio a pochi metri di distanza. Così resta al momento inutilizzata questa grande struttura che ha la peculiarità di avere al centro una bella chiesa di grandi dimensioni. L'idea di un grande ospedale per la cura della tubercolosi o tisi, nel milanese risale al 1911 ma è solo nel 1924 che la struttura viene inaugurata. A combattere "il mal sottile" come veniva chiamato c'era il medico Guido Salvini, che spinse fortemente per la realizzazione di un complesso dedicato alla cura di questa malattia.

domenica 1 aprile 2018

Il convento fatiscente


Tra gli ambienti abbandonati sicuramente ricchi di suggestione ci sono i luoghi di culto. Abbiamo avuto modo di vedere alcune cappelle private all'interno di ville nobiliari, certamente interessanti ma sicuramente desta grande interesse trovare e fotografare un ex convento con ben due chiese all'interno. Metà del soffitto a cassettoni di una delle due è crollato. Era un convento di suore.

sabato 31 marzo 2018

La casa con l'art nouveau


Hai presente quella casa lì in fondo alla strada?? E ti chiedi cosa mai potrà esserci dentro di interessante. Perché per essere grande è grande però non ti ispira molto. E poi sarà anche mezza pericolante e quindi pericolosa ...
Poi oggi abbiamo beccato una giornata piovosa e anche se ti ricordano che la luce è migliore con un cielo così indeciso e dispettoso... insomma avresti preferito startene a letto... poi entri, appoggi le tue cose bagnate sul pavimento pieno di polvere e lo zaino attira lo sporco come una calamita....  Ti guardi intorno e pensi  che sei qui già da un po' di tempo e mentre gli altri stanno già fotografando da un po' tu stai "cazzeggiando" e non hai  ancora messo la macchina sul cavalletto ... però queste decorazioni sono davvero affascinanti .... e i tuoi amici ti raccontano che uno studente riminese di storia dell'arte ha scoperto che sono stati realizzati da un artista famoso dell'art nouveau, tale Émile Hurtré che ovviamente non conosci ma pensi che comunque sia davvero una scoperta incredibile e che tutto ciò andrebbe recuperato e preservato ....  anzi forse avevano anche iniziato a fare dei lavori perchè in una stanza i travi di legno sembrano nuovi ma forse poi non hanno più proseguito i lavori ... ma... ragazzi qui è meglio se ti metti a scattare qualche foto perché altrimenti torni a casa senza nemmeno uno scatto ...

martedì 27 febbraio 2018

Atterrati in pizzeria e mai più decollati


Questo luogo davvero originale è chiuso ormai da diversi anni... Ricordo che quando ha aperto nei primi anni 2000 c'era stato un vero e proprio entusiasmo collettivo. Quelli che c'erano stati raccontavano agli altri che davvero era possibile mangiare una pizza dentro un aereo, comodamente seduti godendosi un panorama dall'alto anche se non altissimo. Insomma le nuvole restavano sopra ma la pizza e la birra andavano già che era un piacere. "Ci sei stato?" ti chiedevano gli amici. Magari rispondevi "No, non ancora"... Beh adesso potrebbe risponderti "Se non ci sei stato cavoli tuoi non potrai starci più perchè ha chiuso". All'inizio era la novità poi diventò presto qualcosa di scomodo, di meno interessante.Quasi fosse la solita pizzeria.

mercoledì 21 febbraio 2018

La casa della marchesa ultracentenaria


Arriviamo per caso. Qualcuno di noi aveva inserito quel punto rosso sulla nostra mappa di esplorazione urbana che condividiamo su google maps. Non sappiamo neanche bene chi sia stato. Forse sono stato io ma non mi ricordo. Fatto sta che doveva essere solo un punto di passaggio verso un’altra meta ben più ambita, ben più desiderata e sicura.
In mattinata eravamo stati a vagabondare sotto la pioggia cercando inesistenti pertugi per entrare in un’altra villa fotografata da tutti gli appassionati in questi ultimi tempi. Volevamo andarci anche noi ma alla fine abbiamo dovuto rinunciare.  E l’umore non era dei migliori.

lunedì 12 febbraio 2018

La villa che non è abbandonata


Abbandonata o no? Non si capisce bene è dalle mie parti ma non c'ero mai entrato proprio perché pensavo non fosse abbandonata. E infatti molti ritengono che non lo sia da quello che si legge sui post in Facebook.. Ad ogni modo trovare ville con le porte completamente spalancate  non trasmette sicuramente l'idea di un luogo curato e protetto... da quello che ho potuto notare all'interno, sembra che fossero stati avviati recentemente lavori di ristrutturazione ma pare che attualmente si siano fermati. 
Anche di questo luogo preferisco non rivelare il nome perché ritengo ricco di affreschi che possono essere deturpati o danneggiati da possibili atti di vandalismo... Ad ogni modo la sua costruzione è iniziata nel 1580 ed era di proprietà di una famiglia di nobili veneziani. All'interno, non tutte le sale sono affrescate ma alcune sono veramente stupende. C'è una bella scala di marmo che sale a chiocciola anche questa contornata da affreschi. All'ultimo piano al termine della scala c'è un bellissimo effetto  trompe l'oeil che dà l'idea che la stessa prosegua ancora e vi anche  dipinto un simpatico cagnolino intento a scendere i gradini che sembra accogliere festoso l'arrivo del padrone. Una costruzione fantastica, da conservare ad ogni costo. A circondare l'edificio, un ampio parco con statue raffiguranti personaggi della mitologia.  

sabato 3 febbraio 2018

La casa della cenere e delle pietre



Siamo sempre in zona Colli Euganei, questa villa costruita alla fine del '700... beh... ha la sua storia, fatta di molteplici storie,  una delle quali si intreccia con  quella di una famiglia sfortunata i cui componenti vengono a mancare tutti in giovane età  in un breve lasco di tempo...non stiamo qui a narrarne gli eventi che pure mi premurerò magari di riportare in un opuscolo che sto realizzando e spero di pubblicare prossimamente...

domenica 28 gennaio 2018

La villa degli affreschi


Visitiamo questa villa veneta che fu di proprietà degli Emo Capodilista che nella zona dei Colli avevano altre proprietà. Ciò che contraddistingue questa villa costruita nel 1600 è la presenza di moltissimi affreschi, sia nel piano nobile che in quello superiore che rappresentano sia scene di vita contadina che altre ispirate alla mitologia. Ci sono poi raffigurate varie allegorie che fanno da contorno dei passaggi interni. La villa è caratterizzata da una scala di marmo a chiocciola che mi ricorda molto quella di Villa Badoer a Fratta Polesine, un elemento tipico dunque delle ville palladiane. All'interno c'è molto buoio e non è facile realizzare la nostre foto. Riusciamo ad aprire leggermente le finestre che danno sul cortile interno lasciando passare quel po' di luce sufficiente a permetterci di scattare con i tempi lunghi e la macchina sul cavalletto.  

mercoledì 24 gennaio 2018

Il posto delle auto abbandonate


Inizia un altro giorno... un altro giorno da passare così appoggiata a quel muro, con la polvere che ricopre i vetri ed i fanali ... ah se potessi parlare magari ricorderesti i sorrisi di chi ti acquistò per la prima volta... sì magari ti portò a casa orgoglioso e ti mostrò ad amici e parenti in mezzo all'aia tra le pannocchie appena raccolte in un giorno d'estete... e tu sicuramente li avrai accolti a porte aperte grandi e piccoli che saltavano sui tuoi sedili, suonavano il clacson e tutti erano in festa ... con la tua vernice ed i paraurti rilucenti ... e poi avrai fatto lunghi viaggi su e giù per le colline con quel motore rombante che era un piacere sentirlo andare ... e sarai partita sicura nelle fredde mattine d'inverno sfidando il ghiaccio che ti ricopriva e poi chissà... sarai stato il luogo privilegiato di corteggiamenti e di cuori agitati ... ah se ne avresti di cose da raccontare ... e adesso sei lì in compagnia di ruggine e polvere sole e ragnatele ma non brilli più come un tempo solo silenzio e vuoto tutto intorno.. e porco boia mi dispiace vederti così.

sabato 13 gennaio 2018

La grande villa vuota


Sta cadendo a pezzi anche questa un po' alla volta, divorata dal tempo, dall'erba, dalle intemperie eppure i pavimenti ed i muri sono ancora belli solidi. All'interno troviamo  pure un ascensore e questo ci lascia intendere che i proprietari avessero compiuto dei lavori di ammodernamento prima di abbandonarla definitivamente.  
Costruita dalla famiglia patrizia dei Mocenigo nel primo 700, fu tra le più lussuose ed importanti ville di Abano Terme, tanto che ospitò vari personaggi illustri tra i quali Carlo Goldoni, Giacomo Leopardi e Giacomo Casanova, il quale approffittava della vicinanza delle terme per curare i suoi frequenti mal di testa. Viene ricordata infatti perché nel 1752 Carlo Goldoni scrisse la commedia “I Bagni d’Abano” e perché la nobildonna Pisana Mocenigo vi ospitò nel 1779 Giacomo Casanova che si meravigliò per i muri del palazzo “solidissimi in grazia del loro spessore maestoso”. 

martedì 9 gennaio 2018

Quella villa solitaria sopra il monte


Questa volta visitiamo una villa che sorge su un piccolo colle, circondata da filari di vigneti. L'area della villa è costituita da un edificio centrale circondato da quattro costruzioni angolari dotate di torrette. E' nota per il fatto di avere avuto tra i suoi ospiti il poeta Ugo Foscolo.
Nelle cantine troviamo ancora vecchi calessi, vecchie cianfrusaglie, sedie sgangherate, bottiglie vuote ed i tini che servivano per contenere il vino... E' stata costruita nel '500 da un Patrizio Veneziano dove precedentemente esisteva un antico castello.

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