martedì 29 dicembre 2015

l'Ex base Nato abbandonata


Premesso che per evitare il cancello d'ingresso mi hanno fatto inerpicare su una collina ripidissima che ha messo a dura prova il mio fisico poco allenato, la visita è stata tutto sommato interessante, se non altro per il panorama che si vede da qui.
Monte Venda, anche se non è una montagna ma per poco, diciamo che è un po' come un ciclista che arriva al quarto posto. Non è sul podio non sale. Resta a terra. Il Venda bastava salisse un po' di più, da 603 metri a 610 ed era una montagna a tutti gli effetti. Invece lo è per toponimo. Si fregia del titolo di monte come un paese si fregia del titolo di città.
Detto questo sul Venda dagli anni '50 alla fine degli anni '90 c'era il ROC 1. Ovvero il Regional Operation Center della Aereonautica Militare.
C'era un bunker scavato dentro la roccia, per 1600 metri, mica uno! E da lì si controllava il traffico aereo, civile e militare. Ce n'erano tre in tutta Italia, uno sul Venda, uno vicino a Roma ed uno a Martina Franca, in Puglia. Poi come ha detto mio fratello, forse hanno inventato una app e tutto di colpo è diventato obsoleto.
Adesso ci sono una serie di casupole abbandonate sul pendio del colle più alto dei Colli Euganei tanto da chiamarsi montagna. E c'è rimasto il bunker, dove però non sono entrato. Mi sono accontentato delle casupole e di vedere la nebbia dall'alto... Più in alto c'è un'altra cosa che non ho visto i ruderi di un convento che si trovava in cima a questo colle. Pardon! Monte.
Questa montagna ed il suo bunker sono al centro di traversie giudiziarie, poiché molte famiglie di persone decedute a causa probabilmente del Radon (gas radioattivo di origine vulcanica) presente dentro la roccia chiedono di sapere la verità su cosa respirassero i loro famigliari, deceduti prematuramente a causa di tumori ai polmoni, nelle ore trascorse sotto terra.

venerdì 25 dicembre 2015

Le foto della tregua di Natale 1914


Visto che è Natale, e sono appena tornato dal pranzo della zia che mi basterà anche per la cena... ne approfitto per fare un post sulla fotografia naturalmente... e parlo della famosa Tregua di Natale del 1914 quando i due schieramenti di soldati, quello tedesco e quello inglese smisero di spararsi e uscirono dalle rispettive trincee.
C'è anche uno spot molto commovente realizzato lo scorso anno da una catena di supermercati inglesi (la Sainsbury) che racconta questo evento. Nello spot si vedono gli inglesi che la notte di Natale iniziano a cantare Silent Night ed i tedeschi dalla loro trincea rispondono cantando Stille Nacht. La stessa canzone, le stesse parole, la stessa musica, gli stessi sentimenti, la stessa fede.... Così in quel giorno santo, i tedeschi e gli inglesi posero le armi ed uscirono dalle trincee scambiandosi doni e stringendosi le mani e poi iniziarono anche a giocare a calcio....



Non so se sia andata proprio così, in realtà si parla di numerose tregue, anche perché l'allora pontefice Benedetto XV aveva chiesto ufficialmente che almeno nel giorno di Natale a cantare non fossero i cannoni ma gli Angeli.

martedì 15 dicembre 2015

La fotografia è un gioco?


"Pazzo è chi gioca e chi non gioca è pazzo". Ogni tanto mi torna in mente questo proverbio napoletano che ho letto da piccolo proprio durante una proiezione di diapositive.... Così lasciandomi andare con i pensieri nel box doccia con la spugna in mano e lo sciampo che scorre tra i capelli, reduce da una serata in qui si sta progettando una manifestazione dedicata alla fotografia, mi sono ritrovato a pensare che poco spesso si parla della fotografia semplicemente come gioco.... Si parla della fotografia come arte, si discute sulla funzione sociale, documentaristica della fotografia, si parla di generi fotografici. Si parla di tecnica, di strumentazione, di fotografia digitale contrapposta alla fotografia analogica. Io invece mi chiedo: è anche un gioco la fotografia? Cos'è un gioco?  E' sicuramente qualcosa di divertente e quindi anche con la fotografia ci si può semplicemente divertire? Giusto? Tante volte quando uno si compra una macchina fotografica nuova gli si dice: "Ti sei comprato un bel giocattolino!"... Una volta ho letto anche che la differenza tra uomini e bambini sta soltanto nel fatto che i giocattoli dei primi sono più costosi. Era una affermazione velata di ironia, ma non del tutto falsa se ci pensiamo.

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