martedì 21 aprile 2015

La distilleria che sta evaporando


E' diventato un luogo del silenzio. E immagino il rumore che ci deve essere stato quando tutto funzionava. Qui si produceva Alcol Etilico, detto anche etanolo, o semplicemente alcol o più semplicemente “spirito”, ricavandolo dalla barbabietola da zucchero, facendo fermentare e successivamente distillando le “melasse” che sono la parte residua della lavorazione dello zucchero.
In questi edifici l'alcol veniva prodotto sia per usi industriali che per prodotti alimentari (Amaro Averna, Stock, Martini & Rossi...) tecnicamente lo chiamavano alcol buongusto o ancora lo utilizzavano per fare prodotti farmaceutici o cosmetici. Così si è andati avanti per settant'anni. E poi.... E poi a seguito della chiusura di numerosi zuccherifici in questa zona, è venuta a mancare la materia prima per la distillazione dell'alcol. Da quello che ho capito produrre alcol dalla canna da zucchero sarebbe stato troppo costoso, e l'importazione di alcoli da paesi extra europei era diventato più economico.
Dal 2005 lo stabilimento è stato inglobato in un nuovo progetto per la produzione di biocarburante ma dopo solo diciotto mesi ha cessato l'attività.
Adesso erba che ricopre e rompe i marciapiedi, erba lungo la ferrovia che attraversava l'area industriale, tra gli arbusti i grandi edifici di cemento che si sgretolano, hanno finestre ampie con i vetri rotti, c'è una torre spettrale, un silos gigantesco, enormi spazi vuoti, rumori che vengono dalla vicina città, tubare dei piccioni, vento che fa lo slalom tra i muri. Ci sono tanti tombini aperti e bisogna fare un po' di attenzione a dove si mettono i piedi. Anche la piastra della pesa per i camion è stata tolta.
Quello che rimane è tutto un groviglio di tubi di ferro, ed si scale di cemento, questi ambienti ti danno la sensazione di essere dentro ad un video game tipo Unreal Tournament o Quake oppure nel finale di un film d'azione. 
Un posto che sarebbe la Mecca per gli appassionati del softair ma qui intorno non si vede nessuno, forse perchè è una zona controllata. Nel nostro giro non troviamo anima viva.
In giro ci sono scarpe e bottiglie, armadietti, brandelli di giornali porno, vecchi computer che andavano con il dos.... telefoni, sedie, tavoli ribaltati, qualche relazione tecnica che risale alla fine degli anni '80....
Fotografiamo con tranquillità quello che rimane di questa destilleria di questo ennesimo posto che il tempo si sta portando via.

Qui sotto alcune foto della esplorazione: 



giovedì 16 aprile 2015

La grande casa gialla


Devo recuperare con le visite ai posti abbandonati, purtroppo negli ultimi due mesi sono stato piuttosto indaffarato ad organizzare un evento. Anzitutto inserisco un po' di foto che ho scattato ormai più di un mese fa... è solo una casa, piuttosto grande però che si trova nella bassa padovana, a ridosso della Statale 16.
Quello che mi ha colpito di questa è stato il giallo intenso della facciata ed i contorni bianchi delle finestre, questi colori però caratterizzano la facciata anteriore, mentre quella posteriore non è neanche intonacata ma si vedono solo i mattoni rossi. Vista così mi sembrava quasi una casa cantoniera ma era troppo grande, o anche la stazione delle corriere visto che all'interno c'è ancora un foglio con gli orari delle partenze e arrivi dell'autostazione Siamic di Monselice, in vigore dal 20 novembre 1978...
Che poi il bello di queste esplorazioni è quello che trovi dentro ... non mi convince proprio che fosse una stazione delle corriere intanto la disposizione della casa, poi il fatto che accanto ci fosse una grande stalla-fienile con tanto di stemma nobiliare all'esterno sul lato est dell'edificio.
All'interno dello stesso c'era poi un mezzo elettrico di quelli che nelle stazioni o nelle fabbriche vengono utilizzare per trainare piccoli rimorchi... forse al suo interno si è svolta anche qualche attività industriale ma non c'era traccia di macchinari... all'interno della casa invece ho trovato un passeggino ed una carrozzina per neonati.. chissà come ci sono finiti lì dentro....


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